Il Vangelo con
gli occhi di Santa Teresa


E' soprattutto il Vangelo che mi intrattiene durante le orazioni,
in esso trovo tutto ciò che è necessario alla mia povera piccola anima.
Vi scopro sempre nuove luci, significati nascosti e misteriosi.


SECONDA
DOMENICA DI PASQUA

Gv 20,1-2;11-18

Conosco le paure che mi impediscono di fidarmi di Dio e del suo agire nella mia vita? 

Gesù Risorto, sei presente e sei qui, con noi!

In questa seconda domenica di Pasqua, l’evangelista San Giovanni ci racconta due apparizioni di Gesù nel cenacolo: la prima è avvenuta la sera di Pasqua, la seconda è avvenuta otto giorni dopo. L’esperienza dell’incontro con il Risorto, che i discepoli vivono, è, senza dubbio, straordinaria. Essa è sconvolgente a tal punto che li spinge pian piano ad uscire dalle loro incomprensioni, dalle loro chiusure, dalle loro paure, dai loro dolori, per aprirsi all’annunzio e alla testimonianza del Risorto e di quanto Egli viene ad operare nelle loro vite. Questo è ciò che accade anche per noi, oggi, se facciamo l’esperienza della resurrezione e “accogliamo” la presenza del Cristo Risorto, che agisce nelle nostre situazioni di morte. Grazie al suo intervento divino, la nostra vita acquista un senso nuovo e diventiamo anche noi suoi annunziatori, suoi testimoni fedeli, suoi discepoli.

Talvolta, capita che ci troviamo immersi in una situazione di apparente oscurità e non vediamo altro che il buio che ci circonda. La prova, allora, è forte! Se solo riuscissimo a cogliere la luce e la presenza veramente reale del Risorto al nostro fianco, che si nasconde dietro quell’apparente oscurità! Eppure, il Signore permette che restiamo ancora nella “notte”, nel “dubbio”, perché forse non siamo ancora pronti a vivere come delle persone risorte e delle persone libere.

Questo è quanto accadde a san Tommaso, il quale non riusciva a credere che Gesù fosse vivo. Il dolore che egli provava, a causa della terribile passione e morte di Gesù, era troppo grande. Il senso di colpa per non aver potuto far nulla per aiutarlo, in quei momenti di sofferenza estrema era ancora più pesante da sopportare per lui. Il Signore, però, lo libera dall’angoscia e dall’incredulità, lasciandogli toccare le proprie ferite della crocifissione. Pur non essendo stati al posto di san Tommaso e pur non avendo avuto il privilegio di poter mettere le nostre mani nelle Sue ferite, siamo tuttavia, destinatari di una meravigliosa beatitudine, che Gesù pronuncia e che viene a confortarci. Egli, infatti, proclama “beati” tutti i discepoli che crederanno in Lui senza averlo visto.

Santa Teresa era consapevole di far parte di questa schiera numerosa di fedeli, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, quando viveva la “notte della fede”. Vivere la “notte” significa, infatti, avanzare alla sola luce della fede e abbandonarsi in Dio completamente, senza ricevere delle consolazioni sensibili.
Santa Teresa ci mostra come anche noi possiamo fare un vero e proprio salto: dalla fatica e dalla sofferenza causate da una “notte” che noi subiamo, alla gioia pura, che nasce, al contrario, da una “notte” in cui entriamo pieni di fiducia e di abbandono. L’unico desiderio della nostra amica Santa era quello di poter provare il proprio amore a Gesù anche in quella condizione di sofferenza spirituale, in cui, sensibilmente, sperimentava fortemente l’assenza del Suo amato Signore.

Quante volte, invece, noi aspettiamo che il Signore si mostri e si renda presente nelle nostre vite e nel mondo? Quante volte siamo noi a dire a Dio quello che, secondo noi, dovrebbe fare? La “piccola via” del Vangelo, però, quella che Santa Teresa stessa ci insegna e che siamo chiamati a percorrere, ci chiama a vivere le cose diversamente. Essa consiste nel voler seguire il Cristo e avere fiducia, nel desiderare di “non vedere niente” di straordinario e fidarsi completamente del Signore, consapevoli che, quando saremo in Cielo, avremo la risposta a tutte le nostre domande, a tutte le nostre lotte, e comprenderemo il vero valore e le conseguenze delle nostre azioni.

"Ricorda che il giorno della Tua vittoria Tu ci dicesti: "Chi non ha visto il Figlio di Dio tutto risplendente di gloria è beato, se in Lui comunque ha creduto". Nell'ombra della fede io ti amo e ti adoro, o Gesù! Per vederti attendo in pace l'aurora. Ricordati che il mio desiderio non è di vederti quaggiù ..."
Poesia 24,27

"Voi vi ricorderete che fa parte della mia "piccola via" desiderare di non vedere niente".

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